Molestie sul lavoro e gender gap. Come stanno le lavoratrici in Lombardia?

Posted on

Ecco i dati della ricerca della Cisl (Confederazione italiana sindacati lavoratori) regionale

Il 44% delle intervistate ha subito o ha assistito a episodi di abusi. Il 70% guadagna meno del partner

Molestie sul lavoro

In Lombardia il 44% delle donne intervistate ne è stata vittima. O lo è ancora.

È il dato pesante emerso dallo studio condotto dall’Associazione culturale di Cisl Lombardia sulle donne che evidenzia un quadro preoccupante sulla condizione femminile sul posto di lavoro.

Divario salariale, totale responsabilità della cura della famiglia ed “equilibrismo” per far quadrare il bilancio tra dimensione professionale e personale: la vita delle lavoratrici lombarde è tutt’altro che “smart”.

Lo dicono le oltre seimila donne che hanno partecipato all’indagine, di età media intorno ai 49 anni. Risultato: inclusione e parità di genere restano solo parole.

“I dati di questa ricerca confermano una situazione di grande difficoltà che rende indifferibile un cambiamento profondo che consenta di superare tutti i divari che penalizzano le donne nel mondo del lavoro e nella società.

Il Pnrr può rappresentare una grande opportunità per imprimere una accelerazione nel processo”, ha commentato Angela Alberti, responsabile Coordinamento Donne Cisl Lombardia .

Il dato più significativo è sicuramente quello relativo alle molestie sul lavoro:

il 44% delle intervistate dichiara di averle subite o di esserne stata testimone.

Ancora più preoccupante è che circa il 50% del campione sostiene che nei luoghi di lavoro non ci sia una sufficiente consapevolezza in merito al tema. Da ciò deriva che ben 9 donne su 10 ritengono necessaria una maggiore informazione.

“Il fatto che, quasi la totalità delle donne intervistate chieda che venga fatta più formazione sul tema è emblematico della misura del problema”, dice Alberti.

“Basti pensare che, ancora oggi, tra le argomentazioni della difesa di un datore di lavoro che molesta c’è il era solo una battuta. Derubricare tutto a goliardia non ci aiuterà a fare passi avanti in questo ambito”.

La disparità retributiva in Lombardia

Colpisce, anche se il fenomeno non è affatto una novità, la percentuale di casi di disparità in fatto di retribuzione: riguarda ben il 70% del campione, che ha dichiarato di guadagnare meno del partner.

Il 60% delle lavoratrici lombarde, infatti, ha manifestato la propria insoddisfazione economica e il 45% afferma anche di essere stata penalizzata, rispetto alla controparte maschile, nel conseguimento di una promozione.

Non solo: l’inquadramento professionale non è ritenuto adeguato (per quasi il 60% delle intervistate) e le competenze sono decisamente non valorizzate dal datore di lavoro (per il 64,5%).

E in tema di avanzamenti di carriera, il percorso è tutto in salita per 3 donne su 4 non solo a causa degli ostacoli sul luogo di lavoro.

Per queste donne è un continuo “stop and go” tra i compiti di cura familiare, totalmente appaltati alla figura femminile (37,2%) laddove nel 43,5% dei casi, gli impegni professionali del partner hanno la precedenza sui propri.

L’alternativa, per una lavoratrice su cinque, è rinunciare alla famiglia in cambio di una retribuzione soddisfacente, ritenuta da quasi il 40% delle intervistate un necessario mezzo di indipendenza.

Anche in termini di orari la situazione non migliora: il part-time è una libera opzione solo per l’11,5% della popolazione sondata, per il 59% è una scelta obbligata per poter accudire i figli.

Diversi i fattori che devono concorrere al conseguimento di un cambiamento: “a partire da un’idea di società che ponga le persone realmente al centro e che consenta loro di realizzarsi in tutte le diverse dimensioni, da quella familiare a quella lavorativa, senza che una debba essere sacrificata per l’altra”, commenta ancora Alberti.

“Serve sicuramente un salto culturale che deve coinvolgere anche il mondo delle imprese, misure di welfare realmente in grado di rispondere ai bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori”, conclude.

Condividi su:

1 Comments

  1. Le ragazze di oggi faticano a sognare il futuro says:

    […] Per quasi il 34% delle intervistate, d’altra parte, non si stanno facendo passi avanti nella parità di genere. […]

Leave a comment

Your email address will not be published.