Formazione di qualità a prezzi accessibili a tutti: è Carriere.it, il progetto di Giulia Lapertosa

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In un mercato del lavoro sempre più digitale e tecnologico, come faccio a trovare lavoro se sono un giovane alla prima esperienza o a cambiarlo se quello che ho non mi soddisfa?

Bisogna partire dal tema dell’occupabilità.

L’occupabilità è la capacità delle persone di cercare attivamente, trovare e mantenere un’occupazione soddisfacente

L’occupabilità riguarda tre aspetti:

– l’orientamento;

– la formazione;

– il lavoro.

Occupare un posto di lavoro, avendone requisiti e caratteristiche, rinvia alla possibilità di essere stati orientati e formati in una qualche direzione. Presuppone che esista un’abilità a occuparsi del proprio iter professionale, appunto una occupabilità che chiede di essere conosciuta.

Se per trovare e mantenere nel tempo un lavoro adeguato al proprio profilo professionale occorrono diverse competenze, per favorire la costruzione della propria occupabilità è fondamentale riconoscere di quali elementi questa si compone e si alimenta.

Ed è proprio a partire dal concetto di occupabilità che è nato il progetto Carriere.it, di Giulia Lapertosa e Luca La Mesa, con l’obiettivo di legare insieme l’accessibilità e la qualità dei contenuti della formazione, per aiutare le persone a restare aggiornate sulle competenze più richieste dal mercato del lavoro, rispettandone il loro tempo libero e la loro capacità di spesa.

Carriere.it è nato con lo scopo di aiutare tutti a restare aggiornati e competitivi nel mondo del lavoro, al prezzo più accessibile possibile.

Ho intervistato Giulia Lapertosa, co-founder e project leader del progetto.

Giulia Lapertosa e Luca La Mesa
Foto: carriere.it

Com’è nata l’idea di Carriere.it?

Luca (La Mesa) aveva già iniziato i suoi corsi in ambito social media marketing. L’idea gli era venuta in pieno lockdown, nel maggio 2020, fare dei corsi sul social media marketing online dove il vero aspetto innovativo era unire l’alta qualità dei contenuti ai prezzi molto bassi.

Luca ha lanciato il corso Social Media Training, che è diventato un caso, perché in pochi mesi ha raggiunto circa 10mila iscritti.

Io intanto lavoravo in tutt’altro settore, mi occupavo di consulenza in ambito comunicazione strategica e coordinavo delle classi in Sapienza di Digital marketing e Comunicazione.

Però l’area formazione mi ha sempre interessata e appassionata per cui quando con Luca ci siamo resi conto dell’impatto che aveva avuto il Social Media Training sulle persone, abbiamo pensato di replicarlo in ambito formazione, sulle competenze richieste dalle aziende e sui lavori emergenti.

Da qui è nato Carriere.it. Mi sono dimessa per dedicarmi completamente al progetto, di cui scelgo i corsi e i docenti, li contatto, e poi seguo tutta la parte di marketing e comunicazione.

Su quali basi scegli i corsi da rilasciare sulla piattaforma di Carriere.it?

Quello che vogliamo con Carriere.it è far restare le persone sempre aggiornate riguardo alle competenze che chiede il mercato del lavoro in costante evoluzione.

Per farlo, una persona dovrebbe studiare i vari report come quelli del World Economic Forum, estrapolare e capire quali sono le competenze che le aziende richiedono di più, studiare quali sono le nuove tendenze emergenti e capire quali sono quelle più utili per lei e infine, cercare i corsi di più alta qualità ma senza spendere una fortuna.

Ecco, con il nostro progetto eliminiamo tutti questi passaggi, perché li facciamo noi al posto delle persone.

Quindi ci occupiamo di studiare costantemente i report e i trend sul mondo del lavoro, di capire quali sono le competenze più richieste, quelle che le aziende non trovano nei candidati.

Dopo l’analisi cerchiamo i migliori professionisti del settore, facciamo la nostra proposta, registriamo i costi e prepariamo il corso.

Quali sono le caratteristiche di Carriere.it?

La promessa di Carriere.it è resta aggiornato sulle competenze più richieste e sui lavori emergenti con corsi di alta qualità a prezzi contenuti.

Dunque, la prima caratteristica che ci differenzia anche dalle altre piattaforme di formazione è proprio quella di trovare, nei nostri corsi, alta qualità a prezzi accessibili a tutti.

Un’altra caratteristica è il rilascio delle certificazioni valide a livello legale ECP, l’Educazione Continua Professionale, secondo la legge 4/2013. I nostri corsi riconoscono crediti formativi al completamento di corsi accreditati.

Le caratteristiche principali sono queste, il nostro obiettivo è quello di rispettare le capacità di spesa delle persone ma anche il loro tempo.

Mi spiego: ci sono dei corsi che durano tantissimo, centinaia di ore; secondo noi, invece, l’approccio alla formazione nel XXI secolo dovrebbe essere diverso, flessibile, fluido, per questo i nostri corsi, anche se durano 4 o 5 ore ciascuno, sono suddivisi in tanti moduli da massimo 20/25 minuti l’uno.

Si parte da lezioni di base, si prosegue con le intermedie per arrivare a quelle specialistiche; ciascuno può valutare se fermarsi alle lezioni base, alle intermedie o approfondire. E può scegliere anche se prendere la certificazione, se si tratta di uno dei corsi che abbiamo accreditato.

I nostri utenti sono studenti o lavoratori, per cui non hanno molto tempo da dedicare allo studio: per questo si è rivelato fondamentale aver ideato un format che non diventi una barriera in entrata all’aggiornamento, perché dedicare 20 minuti a una lezione durante la pausa pranzo o sui mezzi per tornare a casa, non è lo stesso che dedicarle ore dopo una intensa giornata di studio o di lavoro.

Giulia Lapertosa confonder carriere.it
Foto: carriere.it

Che cosa sta funzionando e che cosa, invece, può ancora essere migliorato in Carriere.it?

L’aspetto che funziona molto bene è proprio questo tipo di formazione agile, flessibile.

Un altro aspetto che funziona di Carriere.it è l’acquisto non di un singolo corso ma di un abbonamento unico a tanti corsi.

Questo consente alle persone di scoprire settori non di pertinenza ma che li appassiona e li fa evolvere.

Dopotutto l’innovazione vera funziona così, è l’ingresso di qualcosa di inedito in un settore in cui non c’era mai stata prima.

Riguardo a cosa migliorare, un passo lo abbiamo già fatto: sono partiti da poco i primi corsi in presenza di Carriere Lab, perché gli studenti (alcuni, non tutti) ci chiedevano di poter avere una formazione più pratica e la possibilità di confrontarsi col docente.

Qual è la lezione che hai imparato da questo progetto e che vuoi condividere?

Ne voglio condividere due, una che ha a che fare con la sfera privata, l’altra con quella professionale.

Per il lancio di Carriere.it ho lavorato tantissimo, a volte anche fino a notte fonda, finché mi sono

resa conto che era un male, cioè che faceva male a me, alla squadra, al progetto.

Dovevamo lanciarlo, quindi probabilmente era giusto così, ma adesso mi concedo del tempo libero, per esempio per andare in palestra, perché alla fine se stacco e faccio qualcosa che mi piace poi posso riprendere con ancora più energia.

Quindi, quello che voglio condividere con voi è questo:

lavorate sodo, ma prendetevi del tempo per voi stessi

La seconda lezione che ho imparato a livello professionale:

meglio scegliere come collaboratori persone affini al nostro modo di vedere il mondo, ai nostri valori, piuttosto che persone super competenti ma lontane dai nostri valori

Lo dico appunto perché l’ho vissuta sulla mia pelle questa esperienza e posso dire che una persona vicina al tuo modo di vedere le cose le competenze le impara, una molto competente ma con un mindset diverso dal tuo, invece, non cambierà mai e lavorare insieme sarà difficile.

Il futuro della formazione (secondo Giulia)

In un mondo sempre più connesso, in cui non esistono più confini netti tra vita privata e vita professionale come in passato, è necessario che la formazione diventi fluida, che ci si possa formare in qualunque momento.

La formazione si deve avvicinare sempre di più a una forma di intrattenimento, in cui le persone sono invogliate ad entrare nella piattaforma per formarsi e anche la tipologia di formazione si deve avvicinare sempre di più ai luoghi virtuali a cui ci siamo abituati.

La nuova sfida sarà rendere la formazione online sempre più coinvolgente e ingaggiante.

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1 Comments

  1. Parità di genere e lavoro: le imprese inclusive fatturano il 23% in più says:

    […] negativi su cui lavorare, a partire dalle disuguaglianze nel mercato del lavoro e dall’occupazione femminile”, su cui “abbiamo molto da recuperare rispetto all’obiettivo della strategia di Lisbona […]

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