Studiare all’estero in scuole superiori o università: come fare

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Offro orientamento e consulenze personalizzate per gli studenti che vogliono studiare all’estero in scuole superiori o università oppure partecipare a vacanze studio estive. Sono specializzata su Regno Unito, Stati Uniti e Canada.

Mi chiamo Antonella Crisafulli, vivo a Roma e sono una International Educational Consultant.

Svolgo questo lavoro dal 2005, prima come co-fondatrice e amministratrice di un’agenzia, e adesso come consulente indipendente.

La pandemia ha fatto emergere nuove esigenze da parte di studenti e famiglie, che hanno sempre più bisogno di un interlocutore specializzato con cui interfacciarsi in modo meno standardizzato e più attento ai bisogni, progetti e personalità di ogni studente.

Studiare all’estero, anche per una breve vacanza studio,  è infatti sempre più un investimento e sempre meno un momento di intrattenimento fine a sé stesso.

Studiare all’estero: le decisioni da prendere sono tante

Le decisioni da prendere sono tante:

  • scegliere quando partire;
  • per quanto tempo;
  • in quale Paese recarsi;
  • a quale scuola o università inviare la domanda di ammissione;
  • preparare la domanda di ammissione;
  • prenotare l’alloggio;
  • preparare i documenti per il visto e per la partenza.

Affrontare tutte queste decisioni richiede tempo, ricerche, informazioni.

Il rischio, per i genitori che affrontano tutto questo percorso da soli, è quello di prendere decisioni non basate sull’effettivo bisogno dello studente ma sul “sentito dire” di conoscenti o amici.

Come scegliere la scuola superiore o l’università in cui studiare all’estero

Adoro questo lavoro, perché mi permette di aiutare i giovani a realizzare i loro sogni, individuando per loro le realtà scolastiche giuste in cui possano far emergere il loro potenziale, i loro interessi ed entrare in contatto con loro coetanei provenienti da Paesi e sistemi scolastici diversi.

Mi affascina molto come le esperienze che facciamo ci cambino e ci influenzino, fin dalla più tenera età: le lingue che parliamo, le persone che ci stanno intorno, la cultura in cui siamo immersi, ma anche le idee a cui veniamo esposti con i viaggi, gli incontri, gli insegnanti giusti.

Se ci pensiamo bene, fino ad una certa età passiamo la maggior parte della nostra giornata a scuola (o all’università).

È inevitabile che i docenti che incontriamo e gli ideali sui quali si fonda il sistema scolastico in cui studiamo, abbiano un impatto determinante sulla nostra autostima, su cosa impariamo più volentieri, su come impariamo e come interpretiamo il mondo anche da adulti.

Per questo motivo, la scelta della scuola in cui studiare, delle materie o della facoltà da seguire non va fatta a cuor leggero.

Ognuno di noi è diverso, in termini di stile di apprendimento, di stimoli necessari a motivarci, per biologia, per carattere.

Per tutti questi motivi, non può esserci “la scuola migliore in senso assoluto”.

Esiste solo la scuola, il Paese, il college e il sistema scolastico migliore per quello specifico studente.

Quelle in cui ogni studente può scoprire chi è, essere incoraggiato a coltivare il proprio talento, e essere dotato degli strumenti giusti e della necessaria autostima e conoscenza delle proprie risorse interiori che gli permettano di affrontare con fiducia la vita adulta.

Tre cose che mi appassionano di più del mio lavoro

La prima è la fase dello studio e delle ricerche.

Mi piace entrare in contatto con i rappresentanti delle scuole e delle università estere, durante appuntamenti periodici, fiere e i workshop di settore.

Questi incontri mi permettono di scoprire non solo i servizi che le scuole e università offrono ma in che modo li offrono, che supporto garantiscono agli studenti, e soprattutto qual è la filosofia che li ispira.

Per come la vedo io, è come se ogni realtà accademica avesse un’anima e degli ideali che la indirizzano e che danno la direzione a tutte le attività che vengono organizzate e al modo in cui lo stesso piano di studi viene portato avanti.

Mi piace inoltre avere la necessità e al tempo stesso l’opportunità di leggere e studiare, di seguire webinar e di aggiornarmi su teorie dell’apprendimento, metodi di insegnamento, e le soluzioni che ogni Paese attua per cercare di rinnovare il proprio sistema scolastico per adeguarlo alle esigenze di domani.

Ancora di più mi appassionano e motivano i colloqui informativi con studenti e genitori.

Infatti non consiglio mai una scuola o un programma di studi a una famiglia senza aver prima avuto modo di parlare approfonditamente con lo studente o la studentessa e i suoi genitori.

Antonella Crisafulli

I colloqui informativi con la famiglia

I colloqui informativi, che organizzo sempre individualmente con ogni famiglia e mai di gruppo, sono il modo migliore per ascoltare il progetto e le idee alla base della scelta di studiare all’estero.

Sono anche l’occasione per ascoltare dubbi e paure, rispondere alle domande, fornire informazioni su come funziona la scuola o l’università nel Paese che interessa, comparare le differenze tra i diversi sistemi scolastici.

Questa condivisione del progetto, il dipanare idee, obiettivi, e sogni, questo cambio di informazioni è fondamentale perché ogni famiglia valuti se procedere con le fasi successive o meno, ed è fondamentale per me, per individuare le soluzioni più adatte per ogni studente.

Colloquio dopo colloquio, arriviamo insieme a circoscrivere la scelta di alcune cose di base: il Paese in cui studiare, il momento della partenza e la durata, e il tipo di percorso da seguire (almeno a grandi linee).

Dopo aver ascoltato, fatto domande, dato informazioni, passiamo alle fasi successive: cerco e seleziono per loro corsi, scuole, college o università e programmi specifici, valuto quelli più adeguati alle richieste e al profilo dello studente, verifico disponibilità di posti, requisiti e tempi di ammissione, costi delle rette e spese correlate.

Esaminiamo insieme le opzioni disponibili, e li aiuto ad affrontare i passaggi successivi:

  • i test di accesso a cui iscriversi;
  • i documenti da preparare per inviare la domanda di ammissione;
  • dopo l’esito positivo, la conferma del posto;
  • i documenti per richiedere il visto.

Li aiuto a prepararsi alla partenza: sia gli studenti, con consigli pratici e raccomandazioni “da zia”, che i loro genitori, che li vedono partire e diventare grandi affrontando il distacco per la prima volta.

Il soggiorno all’estero e il post-rientro

La fase del soggiorno all’estero e il post-rientro sono altrettanto appassionanti: il modo in cui ragazzi alla loro prima esperienza all’estero riescono a inserirsi in scuole diverse dalla propria, fare nuove amicizie, provare sport e attività nuove.

Le piccole o grandi difficoltà che affrontano nell’inserirsi e i modi che trovano, spesso fantasiosi, per risolverle fanno sorridere, o, più spesso riflettere.

Ogni studente che parte mette in discussione tutti gli adulti coinvolti nell’esperienza: me come consulente, i genitori rimasti in Italia, le famiglie ospitanti o lo staff delle scuole, e ci fanno riflettere su cosa migliorare nel supporto offerto ai prossimi studenti.

L’impatto dell’esperienza all’estero su un giovane è sempre diverso e non smette mai di sorprendermi: ho visto ragazze timidissime diventare sicure di sé, adolescenti demotivati trovare finalmente una materia interessante o un’idea di cosa fare da grandi.

Ho visto studenti che, presto o tardi e nello sconforto dei genitori, dopo qualche mese non chiamano né più casa né me per domande o aiuto nelle piccole cose. Sono troppo impegnati a vivere l’esperienza per raccontarla.

A distanza di anni

A distanza di anni, poi, ho potuto seguire da lontano le carriere di alcuni miei ex studenti.

Ho notato che la loro voglia di scoprire e interrogarsi non è terminata con quel singolo anno all’estero o percorso di studi: alcuni sono diventati giornalisti freelance e continuano a girare il mondo, altre sono diventate ricercatrici, qualcuno ha preso in mano l’azienda di famiglia innovandola.

L’effetto è sempre stato al di là dell’aver imparato bene l’inglese.

La possibilità di conoscere sogni e desideri degli adolescenti, di aiutarli a scoprirli e realizzare il potenziale di ognuno, è un grandissimo privilegio per me.

La fiducia che i loro genitori mi danno è un privilegio ancora più grande, perché capisco quanto siano divisi tra il farli partire e volerli tenere a casa ancora un po’.

Grazie a loro, alle loro domande e idee, anche io continuo a conoscere e studiare a mia volta, a scoprire me stessa a ogni domanda insolita che mi fanno, a spingermi a informarmi e studiare per dare sempre il meglio nel mio lavoro.

Condivido quello che imparo sul mio sito web e blog www.antonellacrisafulli.it. 

 

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2 Comments

  1. Antonella Crisafulli says:

    Grazie Mariangela per avermi dato l’opportunità di raccontare il mio lavoro e i motivi per cui mi piace così tanto dopo più di 16 anni.
    L’educazione (intesa come scuola e formazione – a qualsiasi età) è quello che può determinare moltissimo di ciò che siamo e che possiamo diventare, e poter contribuire, nel mio piccolo, mi rende molto felice.

  2. Mariangela says:

    Antonella, è stato un piacere. La passione che metti nel tuo lavoro e nelle parole che usi quando lo racconti mi hanno suggerito che sei la persona perfetta per realizzare molti sogni di giovani menti!

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