Il giornalismo economico finanziario: caratteristiche e concetti di base

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Dal corso dell’Odg della Lombardia di Stefano Natoli: Le regole del giornalismo economico finanziario

Per il mercato economico finanziario l’informazione è una merce che vale più di qualsiasi materia prima, perché il suo controllo determina il successo o l’insuccesso di una transazione.

Un po’ di storia

Il giornalismo economico finanziario, o ecofin, nasce ancor prima del primo giornale, “La Nazione“, che esce nel 1859.

Infatti, il primo giornale che si occupa di economia esce a Livorno nel 1822, ed è Il giornale del commercio; 3 anni dopo, a Genova, esce il “Corriere mercantile“.

“Il Sole”, espressione della borghesia liberale e innovatrice, vede la luce a Milano nell’agosto del 1865 e per 20 anni sarà accompagnato dal motto “per tutti, splende”.
Nel 1945 nasce “Il Globo”, il cui fondatore è Luigi Barzini Junior, figlio del giornalista omonimo e deputato nelle fila del partito liberale. “Il Globo” si presenta come il primo quotidiano economico politico con sede a Roma.

Nel 1946, in coincidenza con la fiera campionaria, arriva in edicola il “24 Ore”.

Negli anni “Il Sole” e il “24 Ore” accumuleranno debiti, diventando entrambi di proprietà di Confindustria e saranno fusi nel 1965 in quello che oggi tutti conosciamo come “Il Sole 24 Ore”.

All’estero, invece, il primo giornale ecofin esce in Giappone nel 1876.

Nel 1884 nasce il britannico “Financial Times”.

Nel 1889 lo statunitense “Wall Street Journal”.

L’economia e la finanza nei quotidiani italiani

L’economia conquista man mano uno spazio specifico anche nei quotidiani generalisti come “L’Espresso”, “Panorama”, ecc.

Negli anni ’80 gli italiani scoprono la Borsa e cominciano a cercare notizie specialistiche.

Nel 1985 anche “L’Unità”, allora organo del partito comunista, pubblica il listino di Borsa.

“La Repubblica”, invece, nell’ottobre del 1986, sviluppa il supplemento “Affari e Finanza”; a novembre dello stesso anno nasce il quotidiano “L’Italia oggi”; a gennaio 1987 nasce il settimanale “Milano Finanza”, al quale si affiancherà, nel 1988, anche il quotidiano “MF”.

Nel 1994/1995 nasce “Tutto soldi”, l’inserto economico del quotidiano “La Stampa”; nel 1997 fa la sua comparsa “Il Corriere Economia”.

finanza e quotidiani

L’economia e la finanza nella stampa periodica italiana

Nel 1969 esce “Espansione”, un mensile rivolto alla classe dirigente che, dal 2007, è stato rinnovato nella grafica e nei contenuti e allegato al quotidiano “Il Giornale”.

Nel 1973 arriva “Altroconsumo”, il mensile dell’associazione omonima dei consumatori.

Nel 1980 esce “Largo Consumo”, rivista a indirizzo mercatistico fondata dal torinese Garosci.

Nel 1982 arriva “Il Millionaire”, rivista du business e d’idee e risorse per attivare attività imprenditoriali, fondata e diretta da Virgilio De Giovanni.

Nel 1999 esce “Altraeconomia”, rivista mensile che nasce da una società cooperativa e tratta tematiche che riguardano il commercio equo e solidale, la finanza etica, la cooperazione internazionale e l’ambiente.

“Economia e lavoro” è una delle ultime riviste a uscire: è edita da QN, consorzio che fa capo al Gruppo Poligrafici Editoriali.

Per quanto riguarda l’estero, non si può non citare “Economist”.

L’economia e la finanza in tv

La prima web tv esclusivamente dedicata al mondo dell’economia e della finanza è CLASS CNBC, nata dalla collaborazione tra Class Editori, il canale televisivo statunitense CNBC, Down Jones, General Electric, Media e Mediaset.

Segue Reteconomy (canale 2011 – 512 di Sky), che si rivolge soprattutto a imprese e istituzioni, ma è utile per i neofiti per il linguaggio chiaro che usa.

Infine, abbiamo Bloomberg TV (1994) che, però, dal 2009 non trasmette più in italiano, e attualmente è visibile solo in inglese.

Agenzie di stampa

Tra le agenzie di stampa italiane menzioniamo RADIOCOR (1953) che, nel 1994, è entrata a far parte del gruppo “24 Ore”.

Tra quelle estere: REUTERS (1851) e BLOOMBERG (1981).

Panoramica dei siti specializzati in economia e finanza

  • AffariItaliani.it (1996) – fondatore e direttore è Angelo Maria Berrino
  • Soldi Online (1998 – Mondadori) – i suoi obiettivi sono dare informazione in tempo reale, con parole semplici, per rendere l’economia e la finanza comprensibili a tutti; fornire elementi conoscitivi e formativi, per fare in modo che i visitatori abbiano il maggior numero di strumenti conoscitivi per decidere con consapevolezza come investire i loro risparmi
  • Sbilanciamoci.org (1999) – tratta le alternative economiche
  • Osservatorio Finanziario (2001)
  • Lavoce.info (2002)
  • Professione Finanza (2009) – dedicato ai professionisti della finanza
  • First Line (2011)
  • Scenari economici.it (2013)
  • Finanza & Investimenti (2013)
  • Notiziario Finanziario (2013)
  • Money.it (2018)

siti esteri

  • International Business Times (2006) – classificato come il 4° sito più visitato tra i quotidiani ecofin

soldiCaratteristiche del giornalismo ecofin

I mercati finanziari vivono di informazione: come disse Mario Nava

 i prezzi non sono altro che informazioni espresse in numeri

Le informazioni corrette e verificate sono la base del corretto meccanismo di formazione dei prezzi.

Al contrario, informazioni false disorientano il mercato e lo inducono a prendere decisioni sbagliate, generando prezzi disallineati.

Il giornalismo ecofin è un giornalismo di servizio: cioè deve essere utile.

Comprende:

  • i mercati finanziari
  • il turismo
  • il lusso (oreficeria – gioielleria – moda – calzaturifici – ecc.)
  • auto
  • tecnologia

Tradurre in notizia il dato economico significa dare un’interpretazione, creando di fatto un divario tra il fatto stesso e la sua descrizione.

Il compito del giornalista ecofin è fornire un’analisi critica dei fatti, utilizzando al meglio le sue competenze.

Le fonti del giornalismo ecofin

La globalizzazione dell’economia impone al giornalista ecofin di avere sotto controllo i dati delle principali economie mondiali in grado di influenzare i mercati, dati che ogni anno vengono pubblicati da agenzie governative e istituzioni private in centinaia di rapporti economici.

Tra le organizzazioni internazionali ci sono:

  • L’OCSE, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che ha sede a Parigi.
  • Il Fondo monetario internazionale, che controlla le politiche economiche dei paesi membri (188)
  • La Banca Mondiale 
  • La Commissione Europea
  • Il World Economic Forum
  • Il G7, che comprende gli Stati più industrializzati (Stati Uniti, Giappone, Germania, Canada, Francia, Gran Bretagna e Italia). Nel 1998 si era aggiunta la Russia, fatta uscire nel 2014 a causa del conflitto con l’Ucraina.
    Negli ultimi anni è diventato fondamentale anche il G20, da quando Cina e India hanno iniziato la loro ascesa economica, del quale fanno parte, oltre ai Paesi del G7, anche:
  • UE
  • Arabia Saudita
  • Australia
  • Argentina
  • Brasile
  • Corea del Sud
  • India
  • Cina
  • Indonesia
  • Turchia
  • Cile
  • Messico
  • Sudafrica
  • Russia

Il giornalista ecofin deve anche tener conto dei principali dati macroeconomici, che misurano le grandezze dell’economia:

  • Il PIL
  • La produzione industriale e manifatturiera
  • L’andamento dei consumi e dei prezzi
  • Il clima di fiducia nell’economia
  • Lo stato del mercato del lavoro
  • I movimenti della bilancia commerciale

Le fonti principali per questi dati sono:

  1. gli uffici nazionali di statistica
  2. le banche centrali
  3. i Governi
  4. gli enti e le società private

Tra le variabili da tenere in considerazione ci sono poi i dati che riguardano il petrolio, l’energia, le materie prime, ecc.

In Italia, le fonti principali del giornalismo ecofin sono:

  • La Banca d’Italia (bollettino economico)
  • Il Centro Einaudi UBI Banca (con il suo rapporto sull’economia globale e italiana)
  • L’EURISCO (con il suo rapporto sul risparmio)
  • Il Rapporto di Previsione di Prometeia
  • Le relazioni di Confindustria
  • L’assemblea nazionale dell’ABI
  • le fonti aperte (istruttorie della magistratura e delle autorità di controllo, l’ANTITRUST, l’AGICOM, l’autorità di controllo per l’energia elettrica e il gas, il COVIP e l’IVAS)

 

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